giovedì 13 novembre 2008


Sto pensando di scrivere una storia su un personaggio che ho immaginato qualche giorno fa. Lo chiamerò......Break. Allora, incontrai Break una mattina in cui non avendo voglia di andare al lavoro (la solita barba), lo vidi mentre se ne stava nella sua posizione preferita. Semisdraiato all'interno di un mattone forato del mio balcone, in un punto dove il sole, seppure inverno, scaldava sufficientemente la terracotta, questo singolare personaggio se ne stava lì con il suo ciuffo perennemente in disordine ritto sulla testa e non aveva il benchè minimo accenno a voler fare nient'altro che stare spudoratamente sdraiato tutto il giorno. Certamente una punta di invidia mi attraversò, pensando che potevano esserci personaggi che nella vita non avevano l'obbligo di doversi mantenere e non ne soffrivano neanche per questo, anzi sembrava cogliessero la pura essenza di come un esistenza va vissuta: semplicemente vivendo. Mi chiesi "Sarà uno che ha raggiunto l'illuminazione? Un esponente dei massimi livelli zen? Probabilmente no è solo un essere che in una zona della mia mente è riuscito a ritagliarsi uno spazio fermo di non azione che gli permette di essere se stesso al 100%, senza infrastrutture, senza obblighi morali e materiali, senza doveri, senza dover-fare-per-forza-qualchecosa". Ora mi chiedo se è possibile immaginare di vivere la nostra vita nel modo più splendido ci venga in mente, perchè non immaginiamo mai un mondo così? Fatto di quello che amiamo fare, fatto di calore, di colori, di essenze, ossia un mondo essenziale che è abbastanza, dove non manca nulla, dove non abbiamo la necessità di doverci procurare denaro per il cibo per l'alloggio per ecc. Forse teminamo di poterci annoiare, avendo già tutto cosa facciamo? Tutto il resto che amiamo fare e poi viviamo. Non ci basta di solito vogliamo costruire qualcosaa che rimanga duraturo nel tempo che parli di noi, un figlio magari che renderà manifeste le mie qualità il mio DNA, perchè essendo "nostro" figlio le qualità che dimostra di avere non gli appartengono sono nostre (quale erroneo abuso di potere).Oppure attraverso il lavoro, dover dimostrare di avere un valore proporzionale al valore assegnatomi da qualcun altro che giudica il mio operato, sbagliato anche questo. Io ho un valore a priori in quanto esisto ho il valore degli atti che producono eventi e in base ai quali a creo e determino quanto donarmi nell'acuisizione di: saggezza, esperienza, consapevolezza per aiutarmi a salire verso l'illuminazione, attraverso l'immenso Universo a disposizione da cui trarre infinita esperienza. Allora il mo inconstro con Break è servito a farmi capire una cosa, basilare e fondamentale, ossia l'estrema importanza di fermarsi un attimo e pensare "Cosa sto facendo in questo preciso momento? Come sto vivendo la mia unica meravigliosa momentaneamente esauribile vita?" la risposta può essere una sola: AL MASSIMO, IL MIO CUORE DEVE VIBRARE, I MIEI MUSCOLI SOSTENERMI AL MEGLIO, LA MIA MENTE ESSERE CONSAPEVOLE DELL'ATTIMO VISSUTO, perchè quando avrò esaurito questa vita possa dire: non ho rimpianti, ho vissuto tutta la mia vita goccia a goccia facendo sempre quello che avevo bisogno di fare, ho vissuto ogni istante e c'ero, la mia vita è stata una grande festa piena di fuochi d'artificio. Monica 1999

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